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I caregiver - Convegno

Immagine del redattore: Tonito SolinasTonito Solinas

È stato interessate partecipare all’incontro sul #caregiving organizzato da Patrizia Zallu in Sala Angioy con l’intervento dello scrittore Glauco Di Martino, della pedagogista dell''età adulta Anna Maria Giulia Fozzi e del neurologo Kai Paulus. Sono eventi di questo genere che fanno bene alla comunità e mettono nella giusta prospettiva il turbinio di emozioni che investe le famiglie con #soggettifragili. Il senso di impotenza, la riconoscenza verso chi ci aiuta, il senso di tradimento quando è lo stesso #caregiver ad avere bisogno di aiuto (e ci abbandona?!?!), l’umanità che si intreccia con le beghe burocratiche e tanto tanto altro.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗲: ci sono persone che scelgono di fare i caregiver, da un lato, e dall’altro persone che la vita e le disponibilità economiche mettono di fronte a una scelta. La battaglia con il senso di colpa e il senso di responsabilità e l’amore per la famiglia e il desiderio di vivere la propria vita. Giudicare il modo in cui una persona si approccia al caregiving è quanto di più sbagliato si possa fare. Il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare attraverso il 𝗗𝗶𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝗲𝗴𝗴𝗲 𝟭𝟰𝟲𝟭 è certamente un passo avanti, ma a me è bastata una mattinata in compagnia degli operatori per capire che un punto nevralgico (peraltro non previsto dal disegno di legge, da quel che vedo) è l’accesso a una #formazione adeguata per i familiari. Formazione che, oltre ad essere un dovere nei confronti delle persone fragili, credo sia un diritto individuale che non può essere negato; una formazione che sviluppa #competenze e, allo stesso tempo, interviene sul senso di impotenza. La serenità d’animo arriva anche dalla conoscenza. 𝗦𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗲 e per cui devo ringraziare gli esperti, in particolare la dott.ssa Fozzi: l'avvicinamento alle scale di autovalutazione (una grande lacuna di conoscenza che voglio colmare). “𝙄 𝙘𝙖𝙧𝙚𝙜𝙞𝙫𝙚𝙧 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙨𝙥𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙘𝙤𝙨𝙞̀ 𝙘𝙤𝙣𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙩𝙞 𝙨𝙪𝙡 𝙛𝙖𝙧𝙨𝙞 𝙘𝙖𝙧𝙞𝙘𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙗𝙞𝙨𝙤𝙜𝙣𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙛𝙖𝙢𝙞𝙡𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙙𝙤𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙫𝙞𝙨𝙩𝙖 𝙞𝙡 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙤 𝙗𝙚𝙣𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚”. Approfondirò l’argomento perché mi sembra estremamente interessante dal punto di vista della consapevolezza e del rispetto verso se stess*. 𝗧𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗲: un’ovvietà, ma ricordare che la #disabilità non ha un colore politico, non ha religione, non ha orientamenti è importante. Soprattutto se ribadito davanti ai rappresentanti della politica nazionale.

Il resto dell’incontro è stato una lunga serie di regali con le testimonianze di operator* e assistit*. Qualche lacrima è scappata…

Estremamente interessante l’intervento sulla 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮. Nell’era dei #viagginellospazio, il ritardo nello sviluppo di quella tecnologia grida vendetta!

Poco efficaci alcuni interventi. Non apprezzo l’idea che l’introduzione di strumenti innovativi e il miglioramento dei servizi digitali possano essere una valida alternativa all’assunzione di operatori qualificati. Strumenti funzionali sì, ma è come se mi si dicesse di investire sullo sviluppo di Duolingo piuttosto che sui docenti di inglese delle scuole medie. Grazie, ma no grazie. Thanks but no thanks.

Be’, dopo questa pausetta, si torna a lavorare! Buona domenica a tutt* #ddl1461

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