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Immagine del redattore: Tonito SolinasTonito Solinas

Vabbé, oggi mi siedo per terra così vedo tutto in 4K. Nei primi secondi c’è un po’ di incoscienza. Pochi movimenti, qualche permutazione prevedibile che rischia di essere persino banale. Come quelle poesie d’amore che iniziano con rima baciata. E invece… Mamma. Mia. Che. Forza. Come alcune poesie inaspettate, Emanuele , Maria e Armando sono potenti! E carnali! E veri! Lei talmente immersa e concentrata sulla scena che, a momenti, insinua il dubbio. È desiderio o collera? So che quello sguardo è familiare a ognun* dei presenti. Io lo ricordo. È desiderio 𝗲 collera. In tre, eleganti, catalizzano l’attenzione sui dettagli, complice la musica e quel rumore di alternata che ha quasi senso. E allora si parte con un caleidoscopio di braccia, geometrie che meritano specchi, quadri plastici, dimensioni nascoste, respiri, momenti psichedelici e poi la pace dell’atto erotico. Un lento turbinio di bolle emotive che entrano le une nelle altre, ma non scoppiano mai. Un equilibrio percepito da tutti e tutte. E quegli scambi, quelle piccole variazioni, non sono forse un complesso anagramma in quattro dimensioni? Io A-D-O-R-O gli anagrammi! Insomma, c’è polpa da gustare per chi è stregato dalle forme e dalle cose belle, ma anche per chi rivede se stess*, le proprie paure e contraddizioni. (che poi…contraddizioni… bah… siamo tutti un meraviglioso mix di curiosità e incoscienza) E chi è più cerebrale trova la partecipazione, la ricercatezza del tempo dilatato, le alte e basse tensioni, la dimensione immersiva e le domande aperte su un finale ancora potenziale. Insomma, c’è solo da andare in scena adesso. #funfact: musiche ricercate nei luoghi di perdizione! #top #funfact 2: vip in sala!

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