C'è un piacevole senso di completezza nelle strutture suddivise in quattro movimenti.
Le arie in cui Uranus si cimenta sono in qualche modo legate dal tema amoroso, condito con un cucchiaio di ironia.
Un tema che è potente nelle sue diverse manifestazioni.
Nel romanticismo impavido del Principe Ignoto della Turandot, nell'amore senza fine di Vinícius de Moraes, passando per una filastrocca goliardica e atterrando nell'insonne canto d'amore della tradizione sarda.
Quattro quadri raccordati da una personale reinterpretazione di un coitus interruptus, una sospensione ritmica che interrompe la circolarità della melodia.
Ma l'amore è anche carnalità. La performance si fa penetrazione dell'audience e scambio di fluidi corporei.
E ilarità.
E complicità.
E basta un fazzoletto per farsi anche cura dell'altro.
L'amore è tutto questo.
L'amore è tutto.
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